A parte il Marsala, delimitato dal 1931, le denominazioni di origine controllata sono state definite a partire dal 1966. Oggi, l'Italia distingue due tipi di denominazioni di origine controllata :
• DOC : Denominazione di Origine Controllata, teoricamente sottoposta al controllo dello Stato.
• DOCG : Denominazione di Origine Controllata e Garantita, intendendo "garantite dal governo"
Inoltre dal 1992 è stata regolamentata la produzione di vini IGT (a Indicazione Geografica Tipica), a somiglianza dei Vin de Pays francesi e dei Landwein tedeschi.
Questa è una categoria che si colloca, riguardo alla qualità, tra i vini “da tavola” e i DOC con oltre 12 milioni di ettolitri, pari al 27% della produzione nazionale.
I disciplinari sono meno restrittivi e le zone di produzione sono più ampie.
Oltre alle categorie sopra citate quella di minor pregio è costituita dai vini da tavola, già noti negli anni passati come "vini da pasto".
Si tratta di vini comuni, prodotti con uve bianche o rosse provenienti da vitigni diversi, e sottoposti a controlli meno severi di quelli che regolano i "vini di qualità".
Possono essere venduti anche con nomi di fantasia o con il marchio del produttore.
Per distinguere i prodotti migliori anche in questa categoria di vini, sono state introdotte le denominazioni IGT, mentre i vini da tavola senza indicazione geografica possono essere il frutto di di "tagli" fatti miscelando svariati vini di qualunque zona.