Dal punto di vista enologico, la Nuova Zelanda può essere considerata come una sorta di miracolo. Nell'arco di poco più di dieci anni si è trasformata da produttore di vini mediocri a produttore di vini di qualità, non solo, ma è stata capace di aggiungere i due suoi più celebri vini, quelli prodotti con Sauvignon Blanc e Chardonnay, fra i più eccellenti e migliori vini bianchi del mondo. In particolare, i vini prodotti con Sauvignon Blanc hanno delle caratteristiche così uniche e straordinarie tanto da fare pensare che sia proprio la Nuova Zelanda la terra d'elezione di questo vitigno. Se il Sauvignon Blanc si è oramai affermato a livello mondiale, spesso surclassando anche i migliori esemplari del mondo, anche l'altra uva internazionale, lo Chardonnay, non è certamente da meno ed è considerato fra i migliori esempi del mondo.
La produzione si ripartisce secondo le seguenti proporzioni:
•bianchi da tavola : 47%,
•vini vinés : 25%,
•spumanti : 14%,
•rossi e rosati : 8%,
•vrac : 6%.
Si vede quindi che il bianco è largamente in testa. Chardonnay e sauvignon hanno attualmente passato il müller-thurgau, seguito dal riesling.
Il sauvignon, molto fruttato ed aromatico, capace di rivaleggiare con i migliori vini della Valle della Loira, è stato il primo grande successo neozelandese.
Lo chardonnay presenta una acidità naturale equilibrata per la rotondità dovuta alla fermentazione malo-lattica ed il ricorso a legno nuovo per le botti. Si tratta in questo caso di un vino tipo bourguignon. Ma lo si può ugualmente vinificare in modo da ottenere un vino secco e vivace, senza complicazioni.
Il riesling viene fatto all'alsacienne, sia secco e vivace, che addolcito dal marciume nobile, e talvolta in mescolanza con lo chenin.
In rosso, il miglioramento, dopo l'inizio degli anni '80, è stato spettacolare. Il pinot noir, che dà dei vini di stile bourguignon, è ormai più diffuso del cabernet sauvignon. Quest'ultimo ha spesso un gusto erbaceo, quando viene vinificato da solo, ma la sua mescolanza con il merlot determina dei vini di un'eleganza comparabile a quella dei Bordeaux.
Il sistema di qualità Neozelandese non prevede norme rigide sulla coltivazione delle uve e sulla produzione dei vini, non esistono indicazioni sulle varietà di uve che possono essere piantate ne sulle zone nelle quali le diverse varietà possono essere coltivate. Non sono nemmeno previste indicazioni sulle rese per ettaro ne sui tempi di maturazione dei vini prima di potere essere immessi sul mercato. Le norme previste dal sistema regolano solamente gli aspetti di etichettatura dei vini e, pertanto, alcune regole di vinificazione. Il sistema di qualità di produzione Neozelandese è regolamentato dal Food Act and Food Regulations che stabilisce quanto segue:
* Se la varietà dell'uva è riportato in etichetta, almeno il 75% del vino deve essere prodotto con la varietà dell'uva menzionata.
* Nel caso in cui due varietà di uve sono riportate in etichetta, queste devono essere menzionate in ordine d'importanza. Nel caso di un vino riporti in etichetta la menzione “Chardonnay-Sauvignon Blanc”, si intende che lo Chardonnay è presente in quantità maggiore rispetto al Sauvignon Blanc.
* Se in etichetta è riportata l'area di origine del vino, o del distretto o regione, almeno il 75% del vino deve provenire dalla zona menzionata.
Infine, come si sa, la Nuova Zelanda è formata da due isole, dette semplicemente Isola del Nord ed Isola del Sud :
•l'Isola del Nord accoglie l'80% della superficie vitata neozelandese ed è quella che fornisce i migliori vini rossi del Paese;
•l'Isola del Sud si distingue per i suoi Sauvignon di Marlborough.