Se occorresse, con poche parole, caratterizzare il vigneto spagnolo, si potrebbe affermare che è il più vasto del mondo, il meglio organizzato e commercialmente il più dinamico.
Si distende su 1,1 milione di ettari, compresa l'uva da tavola, il succo di uva ed i vini speciali. Ma per la produzione, arriva solamente in terza posizione, dietro l'Italia e la Francia. La ragione ne è la rudezza del paese e del suo clima che limita qui la resa media a 31 hl/ha, mentre in Francia sfiora i 60 hl/ha. Tuttavia, questa situazione cambierà probabilmente, perché il Ministero dell'agricoltura ha autorizzato, a partire dal 1995, l'irrigazione e l'aggiunta di succo di uva concentrato.
All'infuori di alcune grandi famiglie (Torres), o gruppi (Codorníu), il vigneto è diviso tra numerosissimi piccoli viticoltori. La vinificazione è, essenzialmente, effettuata da bodegas e da cooperative che acquistano l'uva, sul tipo di ciò che avviene in Champagne. Le cooperative sono in larga maggioranza, ed alcune grosse società commerciali conducono il combattimento commerciale sul mercato mondiale. Ogni denominazione è dotata di un Consiglio Regolatore che sostiene un ruolo comparabile a quello dei sindacati vitivinicoli in Francia.
Accanto ad un'enorme quantità di vini da tavola, si può trovare in Spagna una vasta gamma di vini interessanti, dai bianchi secchi da bere giovani, ai rossi da lungo invecchiamento della Rioja, passando dai rosés di Navarra, i cavas della Catalogna, i rossi leggeri di Valdepeñas, gli Sherry finos od olorosos, ed i nuovi vini prodotti con vitigni francesi. Gli anni '90 hanno visto l'apparizione di numerosi viticoltori nel senso stretto, cioè gestori che fanno il loro proprio vino a partire dalle proprie viti. Chiaramente, si devono a loro molti dei migliori vini attuali.
Il sistema di qualità Spagnolo, che prende il nome di Denominación de Origen (Denominazione d'Origine), abbreviato con DO, fu introdotto nel paese per la prima volta nel 1932 e fu successivamente rivisto e modificato nel 1970. L'ente che si occupa della regolamentazione delle zone di produzione a denominazione d'origine è l'INDO, Instituto Nacional de Denominaciones de Origen (Istituto Nazionale delle Denominazioni d'Origine) con sede a Madrid. Il sistema presenta similitudini con gli analoghi sistemi Francese (AOC) e Italiano (DOC), prevedendo zone delimitate di produzione, pratiche di coltivazione e di produzione vinicola, rese per ettaro, tempi minimi di maturazione prima di potere essere immessi nel mercato, oltre a indicazioni specifiche sull'etichettatura.
Circa il 50% della produzione Spagnola è ascritta alla categoria DO e ognuna di queste è controllata da un Consejo Regulador che ha il compito di verificare le procedure di produzione oltre a valutare ogni singolo vino con lo scopo di accertare i giusti requisiti di appartenenza. Le categorie di qualità per i vini Spagnoli si dividono in:
* Vino de Mesa, VdM - Vino da Tavola prodotto con uve coltivate in diverse regioni del paese
* Vino de la Tierra, VdlT - Vino prodotto in una zona determinata, in genere più estesa delle DO. Equivale, in termini generali, all'IGT (Indicazione Geografica Tipica) dell'Italia o ai Vin de Pays Francesi
* Denominación de Origen, DO - Vino prodotto in una regione a denominazione di origine e regolato da specifiche leggi
* Denominación de Origen Calificada, DOCa - (Denominazione d'Origine Qualificata) Vino prodotto in una regione di denominazione d'origine di alta qualità. Rappresenta il livello più alto del sistema Spagnolo ed è stato introdotto nel 1991. Attualmente solo la regione della Rioja appartiene a questa categoria
Nelle etichette dei vini rossi si trovano spesso delle indicazioni, che in accordo alle leggi vinicole della Spagna, indicano il periodo di affinamento subito dal vino prima di essere immesso nel mercato. L'affinamento può essere stato svolto in contenitori di legno o acciaio oppure in bottiglia.
* Joven - Vino giovane che in genere è stato affinato per circa un anno
* Crianza - Per i vini rossi, vino con almeno due anni di cui almeno uno in botte. Per i vini bianchi o rosati, affinamento per almeno sei mesi in botte. La dicitura Crianza è in genere regolata dalle singole DO che ne prevedono le modalità di affinamento. La dicitura Sin Crianza riportata in etichetta indica un vino che non ha ricevuto un periodo minimo di affinamento ed è stato quindi imbottigliato giovane
* Reserva - Indica i vini qualità prodotti in particolari e favorevoli annate. Per i rossi, indica un vino che ha subito un affinamento di almeno tre anni di cui almeno uno in botte. Quando è riferito ai vini bianchi o rosati, indica un periodo di affinamento di almeno due anni di cui almeno sei mesi in botte
* Gran Reserva - Vini di qualità prodotti in particolari e favorevoli annate. Per i vini rossi, indica un affinamento minimo di cinque anni di cui almeno due in botte. Quando è riferito a vini bianchi o rosati, indica un periodo di affinamento di almeno quattro anni di cui almeno sei mesi in botte